martedì 29 ottobre 2013

Petrolio : Quell'accordo firmato due volte.Dove sono finiti mille miliardii?

 E' di oggi la notizia che i conti della regione basilicata sono in rosso , anzi in profondo rosso parafrasando un vecchio film Horror di Dario Argento. E' tanto vero quello che scriviamo, che il quotidiano della basilicata oggi apre la prima pagina con la notizia che non si hanno neanche i soldi per la benzina delle auto blu. Ma come si è potuto arrivare a tanto, non è facile da spiegare , ma noi tenteremo di farlo , così come racconteremo da qui al voto i furti di risorse pubbliche , soldi della collettività utilizzati a fini privati , rimborsopoli raccomandopoli , in poche parole il saccheggio delle risorse e delle opportunità perpetrati da una politica di Maggioranza e opposizione , che ancor prima del governo Letta avevano sperimentato in Basilicata le larghe intese del Magna Magna. Facciamo questo perchè il 17-18 novembre quando andremo a votare lo dobbiamo fare nella consapevolezza di come ci hanno ridotto, e noi per quel che è possibile vogliamo togliervi  qualsiasi alibi al del famoso detto "io non sapevo"

Questo che noi scriviamo  sono fatti che non  sentirete nei comizi ne dai candidati di Maggioranza ne da quelli della fantomatica opposizione del PDL e ne avete avuto prova domenica ai primi comizi , sono tutti garantisti , e non fa niente che sono sotto gli occhi di tutti gli scontrini e le fatture alterate , sono anche certi gli alberghi pagati alle amanti con i soldi dei contribuenti , i candidati PD -PDL vogliono parlare di proposte e soluzione la solita minestra riscaldata  , figuratevi se non ci sono riusciti le prime file a trovare le soluzioni anzi siamo nella merda e quelli  sono sempre la a tirare come pupari i pupazzi , cosa ci dobbiamo attendere dalle seconde file ? Tra l'altro costoro sono figli del sistema e nel sistema si sono fatti strada e hanno contribuito affinché  prosperasse . Cominciamo da Lontano ,  questo fatto che già avevamo raccontato sul questo  blog ma lo riprendiamo perche è emblematico di come ci hanno saccheggiato , ed è il ritrovamento di un documento che ha del Clamoroso, che  prova come sono scomparsi dalla mattina alla sera 1000 ripetiamo mille miliardi nell'accordo di programma sul petrolio
L''accordo di programma che avrebbe regolato i rapporti fra Regione Basilicata e compagnie petrolifere esistono due versioni, quasi identiche. Quasi, appunto! Il 18 Novembre 1998, l'Ufficio stampa della Regione Basilicata diffuse la seguente notizia "sottoscritto a Roma l'accordo sul petrolio tra Eni e Regione Basilicata". Il tono dell'allora Presidente della Giunta, Prof. Angelo Raffaele Di Nardo, fu inequivocabilmente improntato a quello dei momenti storici: "Abbiamo la consapevolezza di aver dato, oggi, il via ad una nuova e concreta stagione di sviluppo per la Basilicata... Ora la parola passa al territorio, alle sue espressioni municipali, alle forze sociali, sindacali e imprenditoriali, perché insieme al Governo regionale sappiano gestire l'accordo e realizzare, con spirito solidale, lo sviluppo diffuso della regione".
In generale, sembra che tutto quell'ottimismo non abbia trovato alcun riscontro in questi 15 anni. L'unica che si è ulteriormente diffusa, nella nostra sciagurata regione, è la crisi economica e industriale. Mentre i barili di petrolio che giornalmente escono dalle viscere del territorio lucano lasciano solo fanghi e liquami inquinanti. Non è ancora ben chiaro quanto petrolio si estragga. Incredibile constatare che la prevista commissione di vigilanza sull'estrazione non sia mai  insediata.
 Ma, torniamo al "Protocollo d'intenti segnalando  una significativa "scoperta" frutto della nostra passione per l'indagine documentale. Esiste un'altra versione del "Verbale d'intesa tra la Regione Basilicata e l'Eni", risale a qualche mese prima del fatidico novembre 1998. È quasi identico a quello "ufficiale". Quasi! Leggiamo a pagina 3 sulla carta intestata del Consiglio Regionale simil-pergamena: "Eni si impegna a realizzare un'azione di promozione imprenditoriale nell'area con l'obiettivo di consentire il recupero dei livelli occupazionali realizzati nell'ambito della prossima attività di cantiere, nonché di realizzare le condizioni per un ulteriore sviluppo manifatturiero e di servizi finalizzato alla creazione di nuova occupazione dell'ordine di 3.000 addetti".  La frase (e i tremila) sono del tutto assenti nell'altro documento e, pare, nella realtà del "diffuso sviluppo" odierno. Evidentemente una qualche contrattazione dovrà essere intercorsa fra Eni e Regione, un qualche scambio e una qualche rinuncia saranno intervenuti. Magari unilaterale e capite bene da quale dei due lati. Pochi righi oltre, sempre sulla carta intestata regionale: "Eni, anche per conto del partner Enterprise Oil Italiana, si impegna a: 1b) sostenere direttamente investimenti nel settore industriale, agricolo, turistico e dei servizi, per un ammontare non inferiore a 1.000 miliardi di lire, in tre anni...". Attualizzando, significa entro il 2001. Nel documento "Accordo sul petrolio" non abbiamo più trovato traccia dei 1.000 miliardi. Così come non siamo riusciti a reperire alcun documento ufficiale che facesse riferimento a questa montagna di soldi investiti "nel settore industriale, agricolo, turistico e dei servizi". Forse dobbiamo ricorrere allo spirito napoletano e supplire con la fantasia allo sviluppo diffuso che non c'è ed immaginarci uno sviluppo finanziato con i soldi "fijuti" che possono essere sostituiti da qualche barile di petrolio. Peccato che "il Presidente Di Nardo - che era accompagnato dagli assessori Bubbico, Colangelo, Chiurazzi, De Filippo e Mattia" non sia riuscito ad ottenere quanto sembrava già concordato.   E adesso, votate, Lucani, votate questi……….i, se ne avete lo stomaco!

NON SUCCEDE CHE NON SUCCEDE MA SE SUCCEDE............