sabato 10 maggio 2014

Rimborsopoli in Basilicata «Ora restituite i quattrini»

di MASSIMO BRANCATI

POTENZA - La Cortehttp://cdncache1-a.akamaihd.net/items/it/img/arrow-10x10.png dei Conti chiede la restituzione di soldi spesi dai gruppi consiliari della Regione Basilicata nel 2013. Questo significa che si è continuato a scialacquare anche in piena bufera Rimborsopoli.

Contestate irregolarità e carenze nelle documentazioni relative alla gestione dei fondi. Un quantum non esattamente decifrabile, dal momento che la stessa magistratura contabile non è stata in grado di dettagliare l’esborso per alcune voci come quella (cospicua) destinata ai collaboratori.

Da via Anzio alzano un muro. È stato dato mandato all’ufficio legale di produrre un ricorso che appare più come un tentativo di arrampicarsi sugli specchi, appellandosi alla discrezionalità dei gruppi nella gestione della spesa.

La sezione regionale di controllo presieduta da Francesco Lorusso e composta da Rocco Lotito, Giuseppe Teti e Vanessa Pinto ha passato in rassegna le spese dei gruppi consiliari, portando alla luce diverse e diffuse irregolarità e salvando dalla «bocciatura» Psi, Sel, Idv e Io amo la Lucania, i cui rendiconti sono risultati a posto.

Spuntano fuori situazioni fuori legge come il canone di un telefonino non inventariato per i Popolari uniti, le spese duplicate per l’acquisto di giornali da parte del Movimento per le autonomie, ricariche di schede telefoniche «a gohttp://cdncache1-a.akamaihd.net/items/it/img/arrow-10x10.png go», il pagamento di una consulenza di uno studio professionale senza modalità di pagamento e indicazione dell’importo per l’Udc. E ancora: consumazioni al bar della Regione, spese per manifesti non riconducibili all’attività del gruppo Pd che finisce nel mirino anche per aver sforato il tetto massimo di collaboratori (8 unità in tutto) avendone preso in carico (e pagato) altri sette. Il Pd risulta l’unico gruppo a cui le prescrizioni di irregolarità non vengono delimitate temporalmente dalla Corte di Conti.

Ad ogni gruppo i giudici contabili hanno dedicato una trentina di pagine dattiloscritte fitte di indicazioni legislative e di carenze contabili riscontrate. Ai gruppihttp://cdncache1-a.akamaihd.net/items/it/img/arrow-10x10.png consiliari era stato chiesto di integrare la documentazione mancante e di chiarire le spese dubbie, ma in molti casi l’appello non ha prodotto chiarimenti e si è arrivati così alla richiesta di restituzione delle somme.

Il lavoro della Corte dei Conti sulle «macerie» di Rimborsopoli non finisce qui. Quella dei bilanci dei gruppi consiliari è solo un tassello del mosaico che la magistratura contabile sta cercando di assemblare per dimostrare il danno erariale. La Procura regionale, in particolare, ritiene che 28 consiglieri abbiano sprecato, nel 2010, circa 300mila euro. Il procuratore regionale contabile Michele Oricchio ha firmato l’atto di accusa nei confronti dei consiglieri con relativo addebito: 16mila euro per Autilio, 13mila per Carelli, 4mila per l’ex governatore Vito De Filippo, 19mila per Prospero De Franchi, 18mila per Antonio Di Sanza, 17mila euro per Roberto Falotico, 10mila per Gaetano Fierro, 9mila per Antonio Flovilla, 9mila per Vincenzo Folino, 8mila per Sergio Lapenna, 3mila per Innocenzo Lo Guercio, 5mila per Agatino Mancusi, 14mila per Rosa Mastrosimone, 5mila per Franco Mattia, 2mila per Franco Mollica, 3mila per Michele Napoli, 20mila per Giacomo Nardiello, 2mila per Nicola Pagliuca, 7mila per il neo-presidente regionale Marcello Pittella, 3mila per Antonio Potenza, 15mila per Adeltina Salierno, 9mila per Donato Paolo Salvatore, 25mila per Vincenzo Santochirico, 15mila per Luigi Scaglione, 35mila per Gennaro Straziuso, 11mila per Rocco Vitahttp://cdncache1-a.akamaihd.net/items/it/img/arrow-10x10.png e 7mila per Vincenzo Viti.

Intanto lunedì prossimo è attesa la decisione del Gup sul filone-madre dell’inchiesta Rimborsopoli, quello che vede indagati dalla Procura di Potenza 40 persone tra le quali il presidente della giunta dimissionario Vito De Filippo, l’ex presidente del consiglio Vincenzo Santochirico, l’attuale governatore Marcello Pittella, gli ex assessori Attilio Martorano, Nicola Benedetto, Luca Braia, Roberto Falotico ed Enrico Mazzeo Cicchetti. Gli altri uomini politici indagati sono consiglieri in carica ed ex consiglieri e assessori, di tutti gli schieramenti: Antonio Autilio, Paolo Castelluccio, Giuseppe D’Alessandro, Prospero De Franchi, Pasquale Di Lorenzo, Antonio Di Sanza, Gaetano Fierro, Antonio Flovilla, Innocenzo Loguercio, Agatino Mancusi, Rosa Mastrosimone, Franco Mattia, Vilma Mazzocco, Franco Mollica, Michele Napoli, Giacomo Nardiello, Nicola Pagliuca, Mariano Pici, Antonio Potenza, Erminio Restaino, Pasquale Robortella, Vincenzo Ruggiero, Donato Salvatorehttp://cdncache1-a.akamaihd.net/items/it/img/arrow-10x10.png, Luigi Scaglione, Alessandro Singetta, Gennaro Straziuso, Mario Venezia, Rocco Vita, Vincenzo Viti. Gli altri tre indagati sono un commercialista e due ristoratori.

Gazzetta del Mezzogiorno