venerdì 24 aprile 2015

L'assessore di Pittella Berlinguer nei guai , a Siena è accusato di TRUFFA AGGRAVATA.

F;TO  Ass.re Aldo Berlinguer

 E’ stata rinviata al 29 ottobre l’udienza preliminare che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio di 8 persone accusate dal pm senese, Giuseppe Grosso, di truffa aggravata. Tra questi c’è anche Aldo Berlinguer, professore di diritto comparato all’Università di Cagliari e attuale assessore alle infrastrutture e ambiente della Regione Basilicata, figlio dell’ex ministro Luigi. I difensori degli imputati, in particolare l’avvocato Enrico De Martino legale di Berlinguer, hanno presentato numerose eccezioni e chiesto al gup Roberta Malavasi indagini suppletive. Il gup si è riservata ogni decisione a ottobre.

Per l’accusa attraverso la società Slc srl di Siena, nel marzo 2004, era stato chiesto al ministero per le Attività produttive un finanziamento agevolato (819.080 euro) destinato all’acquisto e alla ristrutturazione di un prestigioso immobile a Cagliari. Il finanziamento agevolato, è previsto per le aziende che decidono di investire in zone depresse. Proprio a Cagliari, infatti, secondo le carte inviate al ministero e ora al centro dell’accusa, doveva trasferirsi la società.

Nel corso delle indagini la guardia di finanza avrebbe verificato che non solo la Slc non venne trasferita ma che quell’immobile, insieme a un altro, era stato destinato a finalità diverse. Nell’inchiesta sono finiti anche Giovanni Olivas, Marco Grazzini, Maurizio Acierno, Paola Lanza, Maurizio Sette, Paolo Rossi, Mario Colantoni e la stessa Slc (nel frattempo dichiarata fallita dal tribunale di Roma), commercialisti e imprenditori che vivono tra Cagliari, Roma e Siena. Tutti avrebbero contribuito, sempre secondo il pm, anche con fatture e altra documentazione falsa, a far ottenere sia il finanziamento del ministero sia un mutuo.

Per l’accusa sarebbero state fatte “innumerevoli operazioni contabili tra la società beneficiaria del contributo ed altre costituite” ad hoc dagli imputati. La procura regionale della Corte dei Conti di Firenze, riconoscendo il danno erariale, aveva chiesto il sequestro conservativo di tutti i beni sia della società sia di due degli imputati. Sequestro che invece è stato accolto solo per la Slc.
Fonte ANSA